I materiali utilizzati per costruire tavoli e sedie, hanno col tempo subito una graduale evoluzione proporzionata alle richieste di mercato e alle esigenze dell’utenza finale; si è quindi largamente ampliata la scelta dei materiali impiegati e miglirate le tecniche per la realizzazioni di qualsiasi modello di tavolo o sedia.
Tralasciando così la cronistoria evolutiva che ha caratterizzato il modo delle sedute e dei tavoli, andremo velocemente ad elencare i materiali più usati nella costruzione di questi indispensabili oggetti d’arredo.
Il legno
Il legno rimane e rimarrà una dei materiali cardine su cui far ruotare la progettazione di una sedia e di un tavolo di grande valore. Basti pensare alle numerose novìtà che ogni anno invadono le varie fiere del design o saloni del mobile.
Le essenze spesso impiegate per la costruzione di un tavolo o una sedia quindi sono:
l’acero, legno semiduro e poroso, non particolarmente duraturo, caratterizzato da una venatura evidente con fibre compatte, di colore chiaro, che spazia dal quasi bianco al giallo rosato, colore che riesce a conservare nel tempo.
il frassino, impiegato per la realizzazione di sedie e tavoli rustici, è un legno robusto e flessibile, usato più per le sue caratteristiche tecniche che per l’aspetto. È un legno dalla colorazione abbastanza chiara che varia dal bianco grigiastro al marrone chiaro.
mogano, legno duro e resistente dal colore marrone rossiccio riccamente venato. ha grana fine ed uniforme, proprio per la sua compattezza venne preferito al noce, in quanto particolarmente adatto per intagli e finiture raffinate.
noce, legno di colore bruno con venature scure, qualche volta nere. Venne ed è considerato uno dei migliori legni, sia a livello estetico sia per la sua duttilità. Sostituì la quercia nella composizione di mobili pregiati rimanendo in auge, soprattutto in Italia per tutto il Rinascimento.
il faggio, legno semiduro e compatto,venato un modo uniforme,di colore crema chiaro che muta in rosa se trattato a vapore. Si distingue per chiazze piccole e lucide radunate in alcune parti e visibili anche se l’essenza viene colorata. Impiegato maggiormente nella realizzazione di sedie.
Il metallo
Tra i materiali utilizzati per costruire tavoli e sedie non si possono trascurare le varie tipologie di mettallo presenti sul mercato. Duttile, resistente ed estremamente malleabile, il metallo rappresenta nelle vari tipologie, un elemento su cui poter basare la progettazione di qualsiasi tavolo o sedia.
Le varie tipologie di metalli utilizzati per costruire tavoli e sedie sono:
acciaio, nome dato a una lega composta principalmente da ferro e carbonio, quest’ultimo in percentuale non superiore al 2,11%: oltre tale limite, le proprietà del materiale cambiano e la lega assume la denominazione di ghisa.
alluminio, metallo duttile color argento. L’alluminio si estrae principalmente dai minerali di bauxite[ ed è notevole la sua morbidezza, la sua leggerezza e la sua resistenza.
ghisa, (detta anche fino all’Ottocento ferraccio per la minore qualità e la peggiore lavorabilità rispetto all’acciaio dolce) è una lega ferro-carbonio (o lega ferrosa) con tenore di carbonio relativamente alto (2,06% < C < 6,67% che è il limite di saturazione) ottenuta per riduzione o comunque trattamento a caldo dei minerali di ferro.
ferro. metallo che viene estratto dai suoi minerali, costituiti da composti chimici del ferro stesso (prevalentemente, ossidi). Infatti, sulla crosta terrestre, il ferro non si rinviene mai allo stato elementare, cioè metallico (ferro nativo), ma sempre sotto forma di composti, nei quali è sempre presente allo stato ossidato.
Materiali sintetici
Estremamente diffusi come materiali utilizzati per costruire tavoli e sedie, gli elementi sintetici, data la loro estrema plasmabilità, sono largamente diffusi tra i vari costruttori di arredo.
Le varie tipologie di materiali sintetici utilizzati per costruire tavoli e sedie sono:
laminato plastico, materiale ottenuto mediante processi di laminazione e usato comunemente nel settore manifatturiero del mobile e dell’arredamento come rivestimento di pannelli lignei come truciolare, MDF, tamburati ed altro.
melammina, insieme alla formaldeide la materia prima per la preparazione delle resine melamminiche, resine termoindurenti frequentemente utilizzate e frequentemente denominati col nome del monomero.
polipropilene, (o polipropene, abbreviato in PP) polimero termoplastico che può mostrare diversa tatticità. Il prodotto più interessante dal punto di vista commerciale è quello isotattico: è un polimero semicristallino caratterizzato da un elevato carico di rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all’abrasione.
policarbonato è un polimero termoplastico ottenuto dall’acido carbonico. I policarbonati resistono agli acidi minerali, agli idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli oli, agli alcoli tranne l’alcol metilico e all’acqua sotto i 70 °C. Al di sopra di tale temperatura l’acqua attacca il polimero favorendo una graduale decomposizione chimica. La biodegradabilità è scarsa e richiede tempi lunghi.